La Compagnia Baraccaeburattini
La compagnia nasce nel 2003 come laboratorio teatrale Teatro e Trasformazione, svolto con la conduzione di Valentina Barlacchi, all’interno del Liceo-Ginnasio Michelangiolo di Firenze. Il gruppo continua da due anni il suo lavoro di ricerca esternamente alla scuola, come compagnia che si autofinanzia, con la direzione di Valentina Barlacchi.
Gli spettacoli realizzati sono stati messi in scena all’interno della scuola, in teatri di Firenze, presentati in rassegne nazionali di teatro scuola, in occasione di progetti di teatro in strada e di eventi specifici.
Spettacoli
Yerma e i volti del femminile Liberamente tratto dall’omonimo testo di Garcia Lorca (2012) — Lettere di famiglia Liberamente ispirato a “Lettere di mamma” e “La salute degli infermi” di Julio Cortàzar (regia di Alberto di Matteo, collaborazione di Valentina Barlacchi) (2011) — Caos e creazione Performance ispirata a vari testi (2011) — Ecco a voi il mondo: Giro-girotondo Liberamente tratto da Girotondo di Arthur Schnitzler (2010) — Nozze di sangue Tratto dall’omonimo testo di Garcia Lorca (2009) (co-regia di Luisa Lauretta) — Passeggiando per i vicoli di Firenze antica, visite guidate con performance di strada nell’ambito dell’Estate fiorentina 2008 (co-regia di Luisa Lauretta) — Deliri Paralleli Liberamente tratto da “Delirio a due” di Ionesco e “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus (2007) Partecipazione a Officina teatrale (premio segnalazione) alla Rassegna nazionale di teatro scuola di Serra San Quirico nel 2007 — Viaggio intorno a Medea Liberamente tratto dalla tragedia di Euripide (2006). Segnalazione alla Rassegna Nazionale di Teatro scuola di Serra San Quirico (AN) — Finale di partita Liberamente tratto dall’omonimo testo di Beckett (2005) — La cantatrice calva Liberamente tratto dall’omonimo testo di Ionesco (2004)
Obbiettivi del progetto di ricerca teatrale
Il progetto nasce dall’intento di far crescere tra i ragazzi una cultura del teatro inteso come luogo rituale in cui far esperienza di comportamenti diversi dal solito, in cui poter sconfinare in quel luogo dell’esilio dove si possono incontrare ed esprimere diverse parti di se stessi.
Teatro come luogo dove coltivare la creazione trovando una distanza da se’ necessaria per costruire un personaggio che si nutre di presenza piena di corpo e di parola.
Oltre alla formazione teatrale, il laboratorio di teatro ha come finalità un percorso di crescita personale e, dal punto di vista pedagogico, mira a sviluppare le capacità creative ed espressive dei partecipanti e ad accrescere la consapevolezza delle proprie risorse, ad usarle in modo funzionale alla scena teatrale, a creare una sintonia e un ascolto di gruppo particolarmente importante per qualunque messa in scena si voglia realizzare.
Evitiamo la morte a piccole dosi ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare! Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità
PabloNeruda, da “Lentamente muore”
La performance
L’intervento propone una visione della nascita e dell’esistenza come opera d’arte che siamo chiamati a compiere, frutto di forze primigenie contrapposte: vita e morte che si incontrano nel ciclo dell’eterno mutare.
Kali, la Grande Dea, muove la sua danza necessaria di distruzione e trasformazione, volto oscuro e inquietante del femminile luminoso, accogliente che genera e accudisce
Dal caos alla nascita, la performance procede scandita da ritmi pause silenzi respiri, partitura di un viaggio che percorre le tappe della creazione, portando l’anima, la mente e il corpo a scavarsi dentro, tra impulsi e contraddizioni, odi e amori, per infine trascendere da se’ e dar vita al due.
Due non è il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato (Erri De Luca). Due come principio dialogico tra creatura e creatore, dove l’uno nasce alla vita e l’altro può ri-nascere.
Suoni tribali, coreografie e poesia invitano a nascere infinite volte alla pienezza.
Il percorso sensoriale
L’uomo diventa io a contatto con il tu
Buber
Ogni respiro è un’occasione di nascita, come ogni istante di attenzione e consapevolezza di cio’ che ci circonda è un‘occasione di creazione e restituzione con cui ci proponiamo al mondo.
Per sentirci vivi abbiamo bisogno di creare, ovvero di far prendere forma alle nostre percezioni, scambiandole con gli altri.
Il percorso sensoriale, guidato dagli attori, inviterà le persone ala conoscenza antica del sentire, percorrendo vie dei sensi. Al termine del percorso lo spettatore–viaggiatore entrerà ella performance come protagonista di quel processo di co-costruzione dell’evento creativo teatrale.
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