Laboratorio Teatrale 2013
Percorso di ricerca liberamente ispirato a testi da Cocteau a Shakespeare
Il sacro è una trasformazione di qualità, di quello che non è sacro dall’inizio (…). Il teatro è basato sui rapporti tra esseri umani che, poiché sono umani, sono per definizione non sacri. La vita di un essere umano è il visibile attraverso il quale può apparire l’invisibile.
Peter Brook
Il lavoro parte dall’esplorazione sul tema dell’istinto di conquista e di possesso del territorio, presente nelle famiglie, come nelle altre relazioni umane; dal tema dell’amore nelle sue varie forme, che può trasformarsi in prevaricazione, in violenza, spesso anche sottile e invisibile, che può sfociare in veri e propri drammi di follia e morte, per arrivare alla trasformazione.
Il Laboratorio sarà il luogo in cui ognuno può fare esperienza di qualcosa che ha il sapore di nuovo e di fresco. Considero il processo creativo come quella parte del lavoro in cui si sta in relazione al vuoto, come condizione per assistere alla nascita di nuovi desideri personali e per accogliere la necessità dei personaggi di comunicare al mondo le loro urgenze.
Questa fase accompagnerà tutto il percorso, per arrivare ad una creazione di gruppo, attraverso l’improvvisazione, il gioco, lo studio e l’immaginazione sui personaggi.
Teatri di Famiglia tra primo piano e sfondo
Il laboratorio propone un’esperienza teatrale partendo dal tema della famiglia, vista come la prima narrazione/teatro di cui facciamo parte dal momento della nascita e anche prima, in cui i ruoli e le trame sono via via disegnate in maniera sempre più precisa anche se spesso inconsapevole.
Un sistema familiare diventa lo scenario di tanti miti e tante storie, di relazioni intense, di ambivalenze profonde tra amore e odio, di conflitto tra il bisogno di appartenenza e di individuazione nel cammino di ricerca della propria strada. Il teatro permette di esplorare e di riscoprire in modo creativo la relazione che esiste tra la vita attuale, con le sue scelte e i suoi ostacoli, e la vita passata come scenario sempre presente sullo sfondo, con le sue storie, a volte inconcluse. L’esplorazione con la messa in scena dei nostri personaggi familiari interni, aiuta ad entrare in un processo trasformativo con cui cominciare a liberare le risorse e le energie delle nostre radici, spesso rimaste imprigionate; con cui ampliare la prospettiva della storia di cui siamo parte e poter scegliere nuovi miti, più in sintonia con ciò che vogliamo fare della nostra vita.
Favole e Ombre
Il seminario propone un percorso per entrare nella festa del teatro, nel rito che si ripete ogni volta uguale e diverso, passando attraverso la memoria, l’evocazione, la vita dei sensi.
L’ombra, lo sconosciuto come incontro tra luce e corpo, come contatto di due materie che si spostano con un punto di contatto. L’ombra come punto di vista sul reale, o su ciò che sembra tale. L’ombra come cambiamento, come capovolgimento, come paradosso dell’esistere.
Tradizionalmente, seguendo le favole e il teatro, lo sconosciuto/ombra, si presenta all’uomo e alla donna in forme diverse, facendo riferimento a mondi sommersi che permettono di accedere come iniziazioni al femminile e al maschile.
Attraverso Favole e Ombre, il processo di creazione porta a dare forma al proprio impulso/desiderio, creando un percorso abitato da navigatori e viaggianti.
FEMMINILE MASCHILE incontri in scena
— Il Teatro delle Voci —
— Esperienze di teatro e Gestalt —
Dall’incontro con il proprio maschile e femminile,
alla messa in scena della relazione,
in cerca di equilibri dinamici tra bisogni e desideri,
tra intimità,
autonomia e dipendenza.
Il Teatro delle Voci
Viaggio tra Miti e Archetipi del mondo interno
Percorso di ricerca tra teatro voce e movimento, esplorando spazi interni in cui perdersi per trovarsi, per vivere la propria umanità e dar forma ai propri desideri in un continuo dialogo tra sé e i diversi personaggi.
Il lavoro si svilupperà dall’esplorazione di polarità interne alla co-costruzione e improvvisazione di scene.